Intro

Una sera di Luglio ero in giro per le vie di Pisa con un amico. Ci perdiamo nei vicoletti e nella strava verso casa, vidi una polverosa ed abbandonata bici con i freni a bacchetta nei pressi di un cassonetto. Me ne innamorai subito! Aveva un telaio diverso da quelle a cui ero abituato e nonostante le ruote completamente storte e la quasi assenza delle altre parti, decisi di prenderla.

Smontaggio

Arrivato a casa l'ho smontata in ogni sua parte. Ho così iniziato a rimuovere la ruggine con della carta vetrata molto fine. Ho recuperato il recuperabile (i cuscinetti delle ruote e del manubrio erano perfettamente integri!) il resto l'ho preso da altre vecchie bici nei mesi successivi.

pezzi di bici telaio

All'opera!

La sola carta vetrata non bastava contro la ruggine, così ho acquistato del ferox e ho passato 2 mani in tutte le parti che necessitavano di una riverniciatura. Quest'ultima è stata eseguita con del semplice smalto in bomboletta (bianco avorio per il telaio, marrone noce per le altre parti). Di seguito la differenza tra prima e dopo la verniciatura.

confronto vernice

Conclusioni

Penso che mettere le mani su un vecchio oggetti sia sempre un'esperienza formativa e questa mi ha dato l'ennesima conferma. Ho avuto difficoltà a estrarre le tenute degli archetti per i freni e ho trovato geniale il consiglio di un biciclettaio di Pisa (il caro Claudio Bracaloni!): scaldare fino a calor rosso, raffreddare lentamente e poi martello delicato. Un piccolo esempio per dire che a volte un problema che non si era neanche immaginato potrebbe diventare un ostacolo invalicabile, ma usando una buona strategia di problem solvig si riesce a superarlo e addirittura trarne degli insegnamenti.