Recinto elettrico

Intro

Il 2020 è stato di sicuro un brutto anno: pandemia in prima fila e a seguire tutto ciò che si è portata dietro. Al mio paesello c'è stato anche un altro grosso problema con cui la gente si è dovuta (e si sta ancora) scontrare: i cinghiali. Cinghiali che essendo importati si riproducono molto più in fretta della specie autoctona, i naturali predatori non riescono a controllarne lo sviluppo e quindi è iniziata una piccola invasione. I problema più grave ad oggi è rappresentato dal rischio di collisione con le automobili e dai danni che provocano ai campi coltivati. Mio padre ha preso tutta l'uva della sua vigna in una notte. Con un po' di amarezza ci siamo messi a cercare una soluzione e... Eccoci qui!

L'idea

In commercio esistono già diversi kit per elettrificare una recinzione ma avendo in casa un po' di transistors, perchè non risparmiare qualche decina di euro? Sempre restando a tema di risparmio l'idea è di utilizzare qualche batteria ormai esausta che comunque riesce a mantenere un po' di carica. Il tutto deve essere sicuro per gli uomini e animali e possibilmente a prova di furto. Il circuito deve consumare meno energia possibile in maniera tale da evitare di ricaricare spesso la batteria per cui ho scartato fin da subito la possibilità di usare un microcontrollore nell'ottica "il meno consuma meno". Avevo in mente di usare un timer per attivare l'elettrificatore solo durante alcune ore ma dopo aver effettuato alcuni test mi son reso conto che il consumo del timer in standby è circa uguale al consumo del circuito elettrificatore. Lo schema in blocchi che ne risulta è il seguente.

Schema in blocchi

All'ingresso dell'elettrificatore vi è un diodo di protezione per l'inversione di polarità in quanto il circuito verrà collegato alla batteria mediante morsetti. Di seguito abbiamo un temporizzatore che attiva un segnale acustico e luminosto per circa 10 secondi fino all'attivazione del circuito ad alta tensione. Vi è poi un indicatore di tensione della batteria, un localizzatore gps con un sensore di batteria scarica ed in fine il generatore di alta tensione ad impulsi.

schema in blocchi

schema in blocchi realizzato con PAINT

Dettagli

Puoi trovare gli schemi su circuitmaker.com oppure scaricali direttamente cliccando i link qui di fianco. Safety.pdf, Energizer.pdf.

Protezione da inversione di polarità

Un diodo è la scelta più semplice ma non sempre la migliore in quanto la resistenza interna può essere tale da far diventare molto inefficiente il circuito, nel mio caso con un assorbimento medio di circa 50mA non ci sono problemi nell'usare un semplice diodo [1].

GPS

Ho scelto il modello sinotrack ST-901 in quanto era il più economico e versatile tra quelli che ho visto. È pensato per l'utilizzo con veicoli ma le caratteristiche possedute facevano proprio al mio caso. Infatti senza fare alcuna modifica, il localizzatore arriva con una batteria tampone che gli permette di funzionare per NNN ore dopo averlo scollegato dalla batteria principale. Inoltre possiede un input (ACC) pensato per informare il proprietario dell'eventuale accensione del quadro del veicolo. Nel mio caso questo input lo userò per indicare un basso livello della batteria.

Timer con avvisatore luminoso/acustico

Il circuito in questione non fa altro che attendere che un condensatore sia carico per poi accendere il circuito ad alta tensione. Mentre il circuito ad alta tensione non è alimentato, un cicalino a 12v e un led multicolore resteranno attivi per segnalarne l'imminente accensione.

Indicatore livello batteria

Nell'ottica di consumare meno energia è stato previsto un piccolo pulsante che controlla un voltmetro indicante la tensione della batteria,

Generatore alta tensione

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Spia al neon

Per far avere una spia che indichi la presenza di alta tensione sui fili della recinzione ho utilizzato una lampadina al neon, in serie a due elettrodi che fungono da spinterometro, in parallello all'uscita dell'alta tensione. In questo modo è possibile regolare la tensione di soglia per l'accensione della spia al neon variando la distanza fra gli elettrodi.

Da concludere...